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Decreto Ministero dei Trasporti – 26/09/2018 – Prove di valutazione per conseguimento A1, A2 e A

Dal 2 gennaio 2019 l'esame moto è cambiato nuovamente e diventa più complesso. Prevede l'esecuzione di due circuiti che mettono a dura prova le abilità dei candidati, stimolandone le capacità di equilibrio nel primo tracciato e di velocità di esecuzione nel secondo.

Allegato 1 al Decreto ministeriale del 26/09/2018

Prove di equilibrio a velocità ridotta di passaggio in corridio stretto

Tracciato 1
Prove di equilibrio a velocità ridotta di passaggio in corridoio stretto

Svolgimento della prova
Il candidato effettua dapprima uno slalom nel primo corridoio, lasciando sulla destra il primo cono posto alla distanza di 2,2 metri dalla partenza.
Al termine dello slalom il candidato dovrà descrivere, a velocità ridotta, nel modo più regolare possibile, un percorso avvolgente il cono posto centralmente. Successivamente percorre il corridoio stretto.

Determina l’esito negativo delle prove una delle seguenti irregolarità:
a) toccare uno o più coni
b) saltare un cono durante lo slalom o uscire dal percorso
c) mettere un piede a terra
d) coordinare in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità
e) impiegare un tempo inferiore a 15 secondi per completare il percorso

Allegato 2 al Decreto ministeriale del 26/09/2018

Prove di equilibrio di superamento ostacolo di frenata

Tracciato 2
Prove di equilibrio di superamento ostacolo di frenata

Svolgimento della prova
Il candidato effettua dapprima uno slalom lasciando indifferentemente, sulla destra o sulla sinistra, il primo cono.
Al termine dello slalom dovrà passare tra tre coni posti al centro della pista, quindi percorrere il secondo corridoio, passando all’interno dei coni distanziati di 1 metro ed infine arrestare il veicolo in modo che la ruota anteriore superi il primo allineamento, ma non il secondo.

Determina l’esito negativo delle prove una delle seguenti irregolarità:
a) toccare uno o più coni
b) saltare un cono durante lo slalom o uscire dal percorso
c) mettere un piede a terra
d) coordinare in modo irregolare la guida, dimostrando scarsa abilità
e) arrestare il motociclo con la ruota anteriore che non ha superato il primo allineamento o che ha
superato il secondo allineamento
f) impiegare un tempo superiore a 25 secondi per completare il percorso.

Come cambia il panorama delle patenti A

L’Unione Europea ha aggiornato le norme relative all’acquisizione della patente A: le modifiche in atto dal 19 Gennaio 2013, modificano le precedenti dinamiche di accesso alle patenti per la guida di qualsiasi motociclo, in particolare:

PATENTE AM
La patente AM sostituisce il CIGC, che quindi non sarà più rilasciato. Per acquisirla è necessario superare gli esami di teoria e pratica, anche per i maggiorenni prima del 1° Ottobre 2005. La patente AM consente di circolare su ciclomotori a due, tre o quattro ruote, non necessariamente dotati di cambio velocità manuale, e appartenenti alle categorie L1e, L2e e L6e

PATENTE A1
Con la patente A1 è possibile guidare motocicli con cilindrata minima di 120 cm³ (non superando però la potenza di 11 Kw). Conseguendo la patente A1 dal 19 Gennaio in poi, non è più possibile guidare quadricicli pesanti, come ad esempio i quad.

PATENTE A2
Le patenti A2 rilasciate dopo il 19 Gennaio 2013 consentono la guida di motocicli di potenza massima pari a 35 Kw; dopo il passaggio di due anni dall’acquisizione, la patente non si trasforma in A. Le patenti A2 rilasciate prima del 19 Gennaio 2013 permettono la guida di motocicli fino a 25 Kw di potenza, trasformandosi automaticamente in patente A dopo due anni dal suo conseguimento.

PATENTE A
SOLO all’età di 24 anni oppure 20 nel caso si possieda la patente A2 da almeno 2 anni. Si possono condurre veicoli di qualsiasi cilindrata e potenza, comprendendo anche tutti i veicoli consentiti dalle patenti A1 e A2. Per circolare con mezzi di potenza superiore a 15 Kw è comunque necessario aver compiuto 21 anni.

Patente A

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